Redazionali

Gli interventi per la concimazione fogliare del nocciolo

27/06/2025

Sommario:

Nocciole ecosostenibili

Un interesse che, negli ultimi tempi, è sempre più indirizzato verso nocciole prodotte in modo naturale, con una gestione del corileto che riduce l’impiego di prodotti di sintesi e apre a soluzioni ecosostenibili che, non per questo, sono meno efficaci. Anzi, l’impegno delle grandi aziende di trasformazione, che fanno della ecosostenibilità il loro focus principale a livello comunicativo, è accompagnato dalla necessità di aumentare le rese e la qualità delle nocciole, data la domanda in forte espansione. Ilsa è un’azienda italiana che, da oltre trent’anni, supporta i produttori italiani di nocciole con prodotti naturali e ammessi anche in agricoltura biologica garantendo rese e qualità con metodi intelligenti ed ecosostenibili.

La concimazione del nocciolo

Il nocciolo è una pianta rustica che si adatta a tutti i tipi di suolo, purché con pH compresi tra 6 e 7,5. E’ anche molto resistente al freddo ma temperature estive superiori ai 35 °C possono comprometterne lo sviluppo vegeto-produttivo. Bisogna quindi fare molta attenzione alle temperature che, a partire dalla delicata fase di fioritura e durante lo sviluppo delle nocciole, possono condizionare il risultato finale.

La temperatura e gli eventuali altri stress climatici, dunque, ma anche altri fattori influenzano la resa e la qualità del nocciolo: la varietà, l’allevamento, l’irrigazione, la potatura e la nutrizione. Proprio quest’ultima è fondamentale per garantire una resa ottimale. Gli apporti indicativi per un corileto adulto, in termini di macroelementi, sono di circa 70-90 kg/ha per Azoto, 40-50 kg/ha per Fosforo e 80-90 kg/ha per Potassio.

A partire dalla ripresa vegetativa, inoltre, sono importanti anche vari meso e microelementi (ferro, magnesio, manganese, boro, zinco), che consentono una corretta fase di fioritura (femminile e maschile) e un’ottimale allegagione. Nell’annata in corso, sia chi ha effettuato solamente la concimazione in post-raccolta sia chi, invece, ha deciso ed è riuscito a fare un’applicazione solida al suolo anche alla ripresa vegetativa, è riuscito ad apportare al corileto le unità di azoto, fosforo e potassio necessarie per sostenere le piante a livello nutrizionale. Adesso, però, si trova a dover gestire in maniera puntuale le esigenze della coltura. Come? Con la concimazione fogliare, che permette di intervenire in momenti critici o di esaltare calibro e qualità delle nocciole che si andranno a raccogliere.

Quali prodotti applicare al nocciolo?

Nelle fasi di fioritura e allegagione

Bisogna favorire una corretta formazione delle nocciole e limitare tutti i possibili stress per le piante. IlsaVegetus e Ilsamin Boro, per via fogliare a 2 kg/ha ciascuno e in miscela tra loro, sincronizzano le fasi di fioritura e aumentano la percentuale di allegagione, grazie ad un’azione combinata sull’attivazione degli enzimi responsabili dei processi fisiologici e sull’aumento della fertilità del polline.

A partire dalle prime fasi di sviluppo delle nocciole

Macrils@ ed Etixamin Bio-K, il primo a 2 kg/ha e il secondo a 3 kg/ha, sempre combinati tra loro, uniformano il calibro e la maturazione delle nocciole aumentandone, inoltre, la qualità organolettica. La presenza di alghe del genere Macrocystis, di amminoacidi da idrolisi enzimatica e di potassio, inoltre, esercita una forte azione anti-stress termico e idrico, fondamentale durante il periodo estivo, sempre più caratterizzato da temperature molto alte e prolungata siccità.

Quali sono i vantaggi e i benefici?

Il carattere naturale e le caratteristiche di questi concimi speciali e biostimolanti consentono anzitutto la possibilità di miscela con altri prodotti, anche fitofarmaci, per cui non vi è un repentino aumento dei costi di produzione. Inoltre, le materie prime utilizzate e i processi di produzione altamente sostenibili (idrolisi enzimatica ed estrazione a freddo) aumentano l’ecosostenibilità della gestione del corileto, a favore di tutti gli attori della filiera, dai produttori, alle aziende di trasformazione, fino al consumatore finale. Con questi semplici accorgimenti, si riescono ad ottenere vari benefici, dall’aumento della resa e della qualità, alla tolleranza a stress termici e idrici, non dimenticando quelli economici ed ecosostenibili.

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