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Come aumentare il calibro dell’uva in modo naturale.

18/06/2025

Sommario:

Questo è il momento di aumentare il peso del grappolo e, di conseguenza, la produzione finale. La diffusione sempre maggiore di nuove varietà apirene impone non solo una adeguata gestione nutrizionale ma, non essendoci semi negli acini e quindi neanche ormoni endogeni, anche un supporto esterno che stimoli le fasi di moltiplicazione e distensione cellulare.

Grappoli di uva Italia in agro di Rutigliano (BA). Le applicazioni fogliari con IlsaForma, Ilsamin CaMg e Macrils@, abbinate alle fertirrigazioni
con Etixamin e IlsaPolicos, hanno favorito uno sviluppo uniforme dei grappoli evitando spaccature degli acini e aumentando, così, il valore finale della produzione.

Tecniche per aumentare il calibro dell’uva da tavola

L’aumento del calibro degli acini non è solo un fattore genetico e varietale. Esistono, infatti, alcune tecniche che vengono usate ormai da anni con successo, in particolare:


ll diradamento

Esso è necessario per eliminare i grappoli in eccesso e anche gli acini rimasti piccoli all’interno dello stesso grappolo. Quest’ultima operazione, detta in gergo “acinino”, consente di avere grappoli più regolari e di favorire lo sviluppo maggiore degli acini rimasti sullo stesso grappolo.

L'incisione anulare

L’incisione anulare, cioè il taglio circolare sulla corteccia del tralcio o del ceppo, che interrompe il flusso della linfa all’interno dei vasi floematici impedendo, così, il trasferimento dei prodotti della fotosintesi e delle sostanze nutritive dalle foglie verso le radici.

La scelta e l'applicazioni corrette dei concimi

L’applicazione di concimi, biostimolanti naturali o prodotti di origine sintetica, per via fogliare e in fertirrigazione, che stimolano i processi di divisione e distensione cellulare e sostengono lo sviluppo dei tessuti.

Biostimolanti naturali

Negli ultimi anni, la diffusione di biostimolanti naturali ha creato un’alternativa valida alla strategia di ingrossamento degli acini d’uva basata principalmente sull’uso (a volte anche spropositato) di fitormoni di sintesi.

Come agiscono

I biostimolanti a base di alghe o gli idrolizzati enzimatici proteici, infatti, riescono a dare risultati analoghi o anche superiori rispetto agli ormoni di sintesi, con tutta una serie di vantaggi sia per il produttore che per il consumatore finale. L’applicazione di triacontanolo e gibberelline naturali, alginati, mannitolo, betaine, amminoacidi e altre sostanze ad azione biostimolante permette, infatti, di regolare e stimolare in maniera più efficiente i processi fisiologici all’interno della pianta, senza aumenti repentini del calibro che, invece, possono provocare uno sviluppo disforme dei tessuti del frutto, molto più suscettibile a successive spaccature. Queste sostanze naturali, inoltre, agiscono contemporaneamente come anti-stress migliorando il benessere vegetativo generale delle piante.

La strategia ILSA per aumentare il calibro dell'uva

ILSA, che da sempre produce biostimolanti naturali, utilizza materie prime di altissima qualità (collagene, tessuti di Fabaceae, alghe del genere Macrocystis) e processi ecosostenibili che preservano l’integrità e l’efficacia di triacontanolo, amminoacidi, vitamine, polifenoli e di altre molecole ad azione biostimolante.

Quali biostimolanti applicare?

Durante l’ingrossamento degli acini, ILSA consiglia l’applicazione per via fogliare di ILSAFORMA, MACRILS@ e ILSAMIN CaMg, a partire dalle prime fasi post-allegagione, formulati che consentono di avere un’azione complementare sulla divisione e sulla distensione cellulare, grazie alle sostanze biostimolanti di cui sono composti.


Ma non solo fogliari. Biostimolanti e concimi speciali possono essere applicati anche in fertirrigazione garantendo un supporto importante per le piante. ILSAPOLICOS ed ETIXAMIN, infatti, apportano triacontanolo, amminoacidi ed estratti di alghe e lieviti attraverso le radici favorendo un maggiore assorbimento di acqua e nutrienti e prevenendo qualsiasi fenomeno di stress. Aggiunti ai classici concimi NPK, ILSAPOLICOS ed ETIXAMIN favoriscono l’aumento del calibro e la lignificazione dei tessuti vegetali, aspetto fondamentale per la fertilità delle piante nell’annata successiva.

Quali sono i benefici derivanti dall’uso dell’uso dei biostimolanti ILSA?

L’applicazione di questi formulati ad azione specifica permette di ottenere un calibro ottimale degli acini in maniera più graduale ma ugualmente efficace per i requisiti richiesti dal mercato. Questo porta ad una serie di vantaggi rispetto all’uso di ormoni di sintesi:

  • Anzitutto, l’uso di biostimolanti naturali favorisce l’aumento del calibro e, contemporaneamente, della consistenza degli acini, dei gradi Brix e di tutti i parametri organolettici che danno all’uva un sapore molto più apprezzato dal consumatore.
  • Lo sviluppo degli acini in maniera non repentina (cosa che invece accade con l’applicazione di ormoni di sintesi) consente lo sviluppo armonioso di tutti i tessuti vegetali, anche dell’epidermide, per cui si riducono enormemente i rischi di cracking (spaccature degli acini) a fine estate e, di conseguenza, lo scarto produttivo.
  • Triacontanolo, polifenoli e amminoacidi permettono una ripartizione equilibrata dei nutrienti tra gemme e frutti favorendo, così, una regolare lignificazione e differenziazione delle gemme per l’annata successiva. In questo modo, si evitano pericolosi abbassamenti di fertilità delle gemme, spesso causati dal massiccio uso di fitormoni di sintesi.
  • I biostimolanti naturali consentono anche di limitare le influenze negative di stress ambientali, come temperature troppo alte, carenze o eccessi idrici che, spesso, si aggiungono ai normali stress fisiologici della vite, in particolare in fase di maturazione. Gran parte dei formulati di ILSA sono utilizzabili in agricoltura biologica ma vengono utilizzati normalmente in convenzionale. Ciò sottintende l’efficacia di questi formulati a prescindere dal tipo di gestione agronomica e consente a chi opera in bio di avere risultati comparabili al convenzionale.
  • Infine, un altro vantaggio consiste nella possibilità di miscelare i biostimolanti naturali con qualsiasi formulato commerciale, anche fitofarmaco, grazie alle caratteristiche chimico-fisiche di questi formulati che derivano da processi ecosostenibili e non invasivi.
Quest’ultimo punto introduce forse il beneficio più importante dei biostimolanti naturali, quello socio-ambientale. Le materie prime naturali e i processi ad altissima sostenibilità con cui vengono ottenuti permettono di ridurre l’impatto ambientale e al tempo stesso, al consumatore di gustare un’uva buona, salutare e ottenuta senza l’impiego di prodotti chimici di sintesi.


Tendone di uva Red Globe in agro di Ravanusa (AG) in fase di inizio invaiatura. Le applicazioni con prodotti naturali (IlsaForma, Ilsamin CaMg, Etixamin) hanno favorito un ottimo calibro degli acini e preparato i grappoli ad una colorazione uniforme, grazie all’equilibrio nutrizionale che ha limitato la presenza di acini “crudi” e stimolato la contemporanea lignificazione dei tralci, aspetto importante per la resa nell’annata successiva.

Risultati in campo

Ultimo solo per ordine cronologico ma non per importanza è il risultato ottenuto presso l’Azienda Agricola F.lli Lamascese di Acquaviva delle Fonti (BA), in una prova fatta in collaborazione con la Coop. Salvi.


Le applicazioni in fertirrigazione con ILSAPOLICOS ed ETIXAMIN DF e per via fogliare con ILSAFORMA, MACRILS@ e ILSAMIN CaMg, a partire da post-allegagione, con dosi di 10 kg/ha per fertirriganti e 2 kg/ha per i fogliari in combinazione tra loro, hanno consentito un netto aumento della produzione finale, rispetto alla tesi aziendale, basata quest’ultima sull’apporto di concimi minerali, macro e microelementi, microrganismi e alghe differenti presenti sul mercato.

TES I ILSA Tesi aziendale
Lunghezza media grappoli alla raccolta (cm) 30,0 27,0

Calibro medio acini (mm)

28,0 26,0
Peso medio grappoli (kg) 1,2

1,0

Resa totale in uva (q/ha) 450 400

Risultati della prova effettuata ad Acquaviva delle Fonti (BA), su varietà Italia.

Il miglior risultato in termini di aumento del calibro degli acini, grandezza e peso dei grappoli, con conseguente aumento della resa finale per ettaro, assume un valore ancora maggiore se consideriamo l’età dei due vigneti posti a confronto. I formulati di ILSA, infatti, sono stati applicati su un tendone di circa 20 anni, per cui a fine carriera, rispetto alla tesi aziendale che invece ha riguardato un tendone molto più giovane (circa 10 anni) e dove le applicazioni fogliari sono state integrate con fitormoni di sintesi.

Fasi di misurazione degli acini: confronto tra tesi ILSA (a sinistra) e tesi aziendale (a destra).

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