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Vite da tavola: i vantaggi dei biostimolanti naturali

05/07/2021

Siamo al momento cruciale dell’annata. Grazie ad una primavera che possiamo definire “tranquilla”, perchè fino ad inizio giugno ci sono state temperature più basse della media stagionale e precipitazioni molto ridotte, che hanno limitato l’incidenza di patologie, i produttori di uva da tavola hanno potuto gestire nelle migliori condizioni le fasi di sviluppo del rachide e l’allegagione. Ora però è il momento di aumentare il calibro degli acini e di conseguenza, il peso dei grappoli e la produzione finale.

Oltre alla classica strategia nutrizionale, con concimi a base di azoto, potassio e calcio, in passato si è fatto un uso spropositato di fitormoni di sintesi, citochinine e gibberelline in particolare, per aumentare la pezzatura degli acini di uva da tavola. Conseguenza anche della diffusione sempre maggiore di varietà apirene che, non avendo ormoni endogeni per lo sviluppo degli acini (contenuti nei vinaccioli), hanno bisogno di un supporto “esterno” per aumentare il loro volume. Negli ultimi anni però, l’interesse sui biostimolanti di origine naturale e le informazioni divulgate attraverso simposi e congressi, stanno segnando un cambio di rotta. Molti produttori stanno notando i grandi vantaggi legati all’uso di questi biostimolanti, caratterizzati dalla presenza di “ormoni naturali” e altre sostanze ad azione fitostimolante. Il triacontanolo, ad esempio, un ormone naturalmente presente in molte piante, in particolare della famiglia delle Fabaceae (Leguminose) che è un alcol a lunga catena di atomi di carbonio che ha un’azione ormono-similare, del tutto analoga a quella dell’acido gibberellico, delle auxine o delle citochinine, a patto che sia davvero di origine naturale, perchè solo così risulta solubile e disponibile per le piante.


TESI Concentrazione Longitudine tallo (mm)
Controllo 10,8 c
Acido Gibberellico (GA) 0,1 mg/l 11,9 b
Acido Gibberellico (GA) 1,0 mg/l 12,4 b
Acido Gibberellico (GA) 10 mg/l 12,8 ab
Idrolizzato Enzimatico di Fabaceae 0,01 ml/l 11,9 b
Idrolizzato Enzimatico di Fabaceae 0,1 ml/ l 12,2 b
Idrolizzato Enzimatico di Fabaceae 1 ml/l 13,2 a

Azione ormono-similare del triacontanolo contenuto nell’idrolizzato enzimatico di Fabaceae sull’allungamento dell’ipocotile di cicoria – Lavoro svolto dall’Università di Padova, Dip. di Biotecnologia Agraria, nell’ambito del Progetto BioVeNuS (Biostimolanti, Veicolanti, Nutrienti).

Inoltre, l’azione di amminoacidi liberi e di oligo-peptidi (frazioni proteiche a basso peso molecolare contenenti un numero limitato di amminoacidi), risulta fondamentale per stimolare positivamente il metabolismo primario e favorire la moltiplicazione cellulare. Prolina, glicina, acido glutammico, acido aspartico e triptofano sono i principali attori coinvolti nella replicazione del DNA, nella sintesi di proteine ed enzimi e di conseguenza, nell’aumento del calibro dei frutti. ILSA che da più di venti anni produce biostimolanti naturali, basa la sua strategia per l’aumento della pezzatura degli acini proprio su queste due componenti principali.
A partire da materie prime di altissima qualità (collagene e tessuti di Fabaceae), rende il triacontanolo, gli amminoacidi, le vitamine e le tante sostanze polifenoliche assolutamente disponibili per le piante, grazie ad un processo di estrazione esclusivo. Il processo FCEH® di idrolisi enzimatica è definito un processo dolce, perché consente di estrarre efficacemente queste molecole evitando la loro distruzione e rendendole attive per le piante, grazie anche a condizioni di bassa salinità, pH sub-acido e completa stabilità dei formulati ottenuti.
Durante lo sviluppo degli acini, ILSA consiglia l’applicazione per via fogliare di ILSAC-ON (biostimolante totalmente vegetale a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae), ILSAMIN N90, ILSAFORMA, ILSASHAPE e ILSAMIN CaMg, che racchiudono tutti i vantaggi dell’applicazione del triacontanolo, degli amminoacidi e di altri importanti composti che garantiscono, allo stesso tempo, l’aumento delle dimensioni degli acini e la loro integrità.

Quali sono i vantaggi rispetto all’uso dei fitormoni di sintesi?

L’applicazione di questi formulati speciali per via fogliare garantisce l’aumento del calibro degli acini ma in maniera non troppo repentina, cosa che invece accade con l’applicazione di ormoni di sintesi. Ciò consente uno sviluppo armonioso di tutti i tessuti vegetali, anche dell’epidermide, per cui vengono annullati i rischi di cracking (spaccature degli acini), fenomeno che, con eventuali piogge o abbassamenti termici a fine estate, può vanificare gli sforzi dell’intera annata.

Inoltre, triacontanolo, polifenoli e amminoacidi favoriscono una ripartizione equilibrata dei nutrienti all’interno di ogni singola pianta di vite favorendo così una regolare lignificazione e differenziazione delle gemme per l’annata successiva. E’ il modo per garantire un’alta produttività ogni anno, scongiurando i pericolosi abbassamenti di fertilità delle gemme, spesso causati dal massiccio uso di fitormoni. L’azione “equilibrante” degli amminoacidi consente anche di limitare altre influenze negative di stress ambientali, come temperature troppo alte o carenze idriche, stimolando il regolare svolgimento delle fasi di maturazione, momento in cui la vite, per sua fisiologia, va spesso in stato di stress.

Un altro grosso vantaggio consiste nella facilità di utilizzo di questi formulati. Dosaggi limitati anzitutto, in quanto l’azione biostimolante si ottiene con applicazioni fogliari di 200-300 grammi per ettolitro d’acqua, ma anche la possibilità di miscelarli con qualsiasi formulato commerciale, anche fitofarmaco, grazie alle loro caratteristiche chimico-fisiche che derivano appunto da un processo “dolce, naturale ed ecosostenibile, come l’idrolisi enzimatica.

Qualche evidenza?

A titolo di esempio, si riporta solo l’ultima delle tante prove effettuate su uva da tavola dai tecnici del settore agronomico di ILSA, tutte disponibili sul sito www.ilsagoup.com. Lo scorso anno nell’area del Sud-Est Barese, su varietà precoci, Vittoria e Centennial (quest’ultima apirena), la metodologia ILSA, con applicazioni fogliari di ILSAC-ON, ILSAMIN CaMg e IILSAFORMA/ILSASHAPE e in fertirrigazione con ETIXAMIN DF, ETIXAMIN BIO-K e ILSAPOLICOS ha consentito un calibro superiore rispetto a tendoni concimati nella stessa maniera ma trattati con fitormoni di sintesi.


Tesi ILSA Tesi AZIENDALE
Resa per pianta (kg/pianta) (a parità di numero di grappoli lasciati dal produttore) 15 12
Calibro medio acini (mm) var. Vittoria 23 20
Calibro medio acini (mm) var. Centennial 21 20
Percentuale di di maturazione al 26/06/2020 92% 70%


L’azione equilibrata di questi formulati di origine naturale ha anche consentito una regolarizzazione a livello fisiologico delle piante che, a fine giugno, avevano grappoli molto più uniformi sia in termini di conformazione che di maturazione. Vantaggio considerevole, dato che il produttore ha potuto vendere la propria uva già entro giugno.

Confronto tra grappoli di varietà Centennial. Nonostante la varietà apirena e il non utilizzo di ormoni di sintesi, i formulati ILSA (foto a sinistra) hanno consentito un ottimo calibro degli acini, analogo o anche leggermente superiore rispetto al testimone (foto a destra).