Redazionali

Concimazione Autunnale del Vigneto, essenziale dopo la Vendemmia

29/11/2023

L’annata viticola volge al termine. Forse non la ricorderemo come l’annata migliore dal punto di vista produttivo e qualitativo ma, sicuramente, passerà alla storia come una delle più complicate per i viticoltori italiani. La primavera estremamente piovosa, che in alcune regioni ha fatto registrare oltre 50 giorni di pioggia in due mesi tra aprile e maggio, ha subito pregiudicato il potenziale produttivo, a causa di allegagioni irregolari e malattie (peronospora in primis ma non solo) costringendo i produttori ad un’intensa attività di “difesa”.

Si stima un calo produttivo nel 2023 in Italia di circa il 20%, percentuale media in quanto in alcune regioni, quali Puglia, Abruzzo, Toscana, Sicilia la percentuale risulta sicuramente più alta. Adesso è il momento di riprendere a nutrire efficacemente le piante, aspetto che è spesso stato messo da parte quest’anno ma che ora risulta fondamentale per creare le basi della produzione nel 2024. Primo step è la concimazione autunnale in post-vendemmia.


Perché è importante la concimazione autunnale?

In annate come questa è necessario ripristinare l’equilibrio nutrizionale e ridurre il più possibile l’incidenza di stress per la vite. Si riparte dal suolo, ambiente in cui si sviluppano le radici che, quindi, devono trovare tutte le condizioni idonee per assorbire acqua ed elementi nutritivi.

Dopo la vendemmia, la pianta si prepara alla stasi invernale accumulando negli organi di riserva (radici, fusto e gemme) azoto, potassio e altri elementi nutritivi e irrobustendo i tessuti per prepararsi all’inverno. Non a caso, il secondo momento di massima attività radicale della vite si ha proprio in post-raccolta (il primo si ha in primavera, in corrispondenza del “pianto”), periodo in cui la pianta deve assorbire il più possibile prima del riposo vegetativo.

E’ quindi necessario fornire al vigneto tutti quei fattori che predispongono la pianta al riposo e all’ottimale risveglio in primavera:

  • Anzitutto l’azoto, meglio se in forma proteica, in quanto gli amminoacidi (in particolare arginina, prolina, acido glutammico e aspartico) risultano necessari per la formazione delle riserve;
  • Sostanza organica, che ripristina le condizioni di fertilità fisica, chimica e microbiologica del suolo, impoverito dall’annata appena trascorsa, con l’aggravante di un eccessivo dilavamento di nutrienti causato dalle piogge;
  • Zolfo, Ferro e Magnesio, elementi essenziali per il vigneto ma per gran parte dei fruttiferi, in virtù di condizioni di pH prevalentemente alcaline nei nostri suoli. L’applicazione di Zolfo e Ferro favorisce sia il riequilibrio del pH a livello di rizosfera (zone di terreno in cui sono presenti le radici) sia l’assorbimento di meso e microelementi (ferro, magnesio, manganese, ecc.) fondamentali per evitare clorosi fogliari e massimizzare l’attività fotosintetica nell’annata successiva.

Grafico che illustra i periodi dell’anno in cui le radici delle piante di vite assorbono più efficacemente acqua ed elementi nutritivi.

Come intervenire? Quali fattori considerare per la concimazione autunnale?

In base alle esigenze prima elencate, la scelta del prodotto giusto ricade sul concime organico o organo-minerale, in virtù della componente organica fondamentale in questa fase. E se parliamo di concimi organici o organo-minerali, è necessario individuare quelli più efficienti nel rilascio dell’azoto e degli altri elementi nutritivi.

La gelatina per uso agricolo è il top dei concimi organici. Viene prodotta da ILSA, azienda italiana leader nella produzione di concimi organici e per l’agricoltura biologica, che nel 2007 l’ha inserita in legge come “nuova denominazione del tipo”.

Ciò significa che la gelatina per uso agricolo rappresenta il massimo livello di efficienza tra i concimi organici per varie ragioni:

  • Ha un alto contenuto di azoto tutto organico, che raggiunge il 12,5%, in forma di amminoacidi (circa l’80%). Ciò perché viene ottenuta a partire da collagene, per cui l’azoto è tutto proteico e conferisce al prodotto valori inarrivabili con altre materie prime;
  • Ha un alto contenuto di carbonio organico, di circa il 40%, che corrisponde ad un apporto di sostanza organica del 70%;
  • Inoltre, il carbonio organico è “tutto estraibile”, cioè facilmente mineralizzabile dai microrganismi utili del suolo. Ciò significa che tutto l’azoto contenuto nella gelatina per uso agricolo viene rilasciato, in maniera graduale, a disposizione delle piante, con un’efficienza del 100% che permette anche di ridurre le dosi e i passaggi in campo;
  • Ha un’azione complessante nei confronti degli altri elementi (zolfo, ferro, magnesio, calcio, fosforo ecc.) prolungandone la disponibilità nel tempo, in quanto gli elementi nutritivi rimangono disponibili per le piante fino a quando la matrice organica non viene gradualmente mineralizzata;
  • Infine, essendo ottenuta da una materia prima naturale e con un processo altamente sostenibile, la gelatina per uso agricolo è ammessa in agricoltura biologica.

Il processo produttivo (FCEH®) con cui viene ottenuta conferisce alla gelatina per uso agricolo anche caratteristiche ottimali di pH (sub-acido), bassissima salinità e bassissima umidità (max 7%). Ciò significa che il produttore acquista un prodotto con poca acqua, inodore, stabile nel tempo e che, nel terreno, agevola il compito per le radici anziché complicarlo. 

ILSA ha chiamato la gelatina per uso agricolo con il nome di  Agrogel® che rappresenta la matrice presente in tutti i concimi organici e organo-minerali solidi della sua gamma.


Quali prodotti usare per la concimazione autunnale?

Dopo la vendemmia e in base alla disponibilità di elementi nel suolo, Ilsa consiglia alcuni prodotti alternativi, tutti a base di Agrogel® :

  • Fertil 12,5 o Fertil 10, in cui la componente Agrogel® è maggiormente presente e dove è più alto il contenuto di azoto organico e amminoacidi;
  • IlsaLife Plus Zolfo o IlsaLife Plus Ferro, che consentono di apportare non solo azoto da Agrogel® ma anche questi due meso-elementi essenziali per ripristinare il pH del terreno ed evitare rischi di clorosi;
  • Progress Micro NPK 6-5-13 o IlsaLife Start NP 4-8, che consentono di apportare anche potassio e/o fosforo, oltre a magnesio, zolfo e altri elementi presenti in quantità minori.

Per maggiori info, visita il sito o contatta il Servizio Agronomico di ILSA cliccando qui, ti aiuterà nella scelta del prodotto più adatto per la concimazione autunnale.