Redazionali

Grandi risultati su uva da tavola con l’uso di biostimolanti naturali

02/04/2018

Dopo due anni di prove, ripetute sugli stessi tendoni di uva Italia, è possibile già trarre conclusioni importanti sull’uso dei concimi e biostimolanti naturali di ILSA, azienda italiana che da anni è impegnata nello sviluppo di prodotti innovativi, ottenuti con processi esclusivi ed altamente tecnologici. A confronto con le consuetudini praticate nell’area di Rutigliano-Conversano, altamente specializzata nella coltivazione di uva da tavola, l’impiego di idrolizzati proteici ottenuti da idrolisi enzimatica (per cui con un alto contenuto di amminoacidi in forma levogira) e di biostimolanti di origine vegetale, prodotti e commercializzati da ILSA, ha determinato una maggiore resa produttiva, qualità finale e tolleranza agli stress climatici. I risultati ottenuti presso i tendoni gestiti dal tecnico agronomo Alessandro Mallardi hanno, infatti, un valore particolare, in virtù delle due annate in cui è stata valutata la strategia proposta di ILSA, il 2016 ed il 2017, molto altalenanti dal punto di vista climatico, con la prima che ha previsto un intenso ricorso alla lotta fitosanitaria e caratterizzata da grandinate e piogge estive, e la seconda con caldo torrido e lunghi periodi siccitosi. A fine 2017, le evidenze fornite dal tecnico sono assolutamente confortanti.

L’impiego dei concimi e biostimolanti a base di Gelamin® (gelatina fluida per uso agricolo) e di Idrolizzato enzimatico di Fabaceae (riconosciuto come “biostimolante” dalla normativa italiana), matrici esclusive di ILSA, in fertirrigazione e per via fogliare, ha portato vantaggi a 360 gradi, dalle prime fasi del risveglio vegetativo fino alla raccolta. A confronto con i campi adiacenti, gestiti secondo la pratica della zona, che spesso fa ricorso all’uso di fitoregolatori di sintesi (gibberelline e citochinine), dopo il secondo anno le piante in cui sono stati applicati i prodotti Ilsa hanno mostrato un risveglio vegetativo più uniforme, un colore della vegetazione più vivo e brillante, una maggiore e più omogenea lunghezza del grappolo, oltre che un’ottima fertilità delle gemme, che alla fine ha portato ad un numero più elevato di grappoli per pianta. Proprio la fertilità delle gemme è stato il primo risultato evidente, a favore dei biostimolanti naturali e a discapito degli ormoni di sintesi, i quali se da un lato stimolano lo sviluppo dei frutti, dall’altro pregiudicano la fertilità per l’anno successivo.

Nonostante una carica produttiva maggiore, inoltre, la strategia Ilsa per l’ingrossamento degli acini ha dato risultati analoghi alla pratica tradizionale, grazie ad un’azione specifica sia sull’allungamento del rachide sia sulla distensione cellulare, che hanno favorito il regolare aumento del calibro degli acini, senza forzature in quanto i risultati si sono visti anche in termini di integrità degli acini, con una bassa percentuale di scarto.

Nel sopralluogo della prima settimana di giugno 2017, era evidente il maggiore sviluppo dei grappoli della tesi Ilsa (a sinistra) rispetto alla tesi aziendale, grazie già ai primi due interventi fogliari.

Risultati 2017 Tesi ILSA Pratica Aziendale
Lunghezza media grappoli (media di 20 misurazioni)
Lunghezza media grappoli (01/06/2017) (cm) 26 21
Lunghezza media grappoli (30/06/2017) (cm) 35 30
Lunghezza media grappoli (26/07/2017) (cm) 37,2 33,4
Parametri quanti-qualitativi
Numero medio grappoli / pianta 40,2 34,2
Peso medio grappolo (g) 752 703
Calibro medio acini (mm) 25,8 26,0



L’impiego dei biostimolanti a base di Idrolizzato enzimatico di Fabaceae ha favorito una maggiore lunghezza dei grappoli ed uno sviluppo regolare degli acini, che hanno raggiunto un’ottima pezzatura, pari a quella della tesi competitor, nonostante una carica produttiva inferiore.

I risultati conseguiti in due anni consecutivi (molto diversi dal punto di vista climatico), consentono di confermare con sicurezza la validità della strategia Ilsa su vite da tavola, che ha favorito una resa maggiore ed una qualità commerciale più elevata e più duratura, in termini di shelf-life. E con le frequenti oscillazioni dei prezzi, che spesso inducono a ritardare la raccolta dell’uva, mantenere una qualità finale elevata è sicuramente il fattore a cui puntare per essere più competitivi sul mercato.



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