Triticale

Classe: Monocotyledones
Famiglia: Graminaceae (Gramineae o Poaceae)
Ibrido ottenuto incrociando Segale e Frumento

 

Origine e diffusione

Il triticale è un ibrido artificiale tra la segale e il grano tenero o altre varietà del genere triticum. Creato alla fine del XIX secolo, solo ultimamente e stato coltivato su larga scala. Associa la resistenza al freddo della segale e l'attitudine alla panificazione del frumento; risulta una valida alternativa alla segale, per quanto riguarda le condizioni climatiche, e al frumento per adattamento all’altitudine ed all’acidità del terreno. La parola stessa è una fusione delle parole latine Triticum (tritico, frumento) e Secale (segale). Nella fecondazione, il frumento è usato per i cromosomi materni e la segale per quelli paterni.


Caratteri botanici

Per via del trattamento che modifica il corredo cromosomico, è considerato il primo OGM creato. Le varietà commercialmente disponibili sono quasi sempre un ibrido di seconda generazione, ottenuto cioè incrociando altre due varietà di triticale. I triticali presentano notevole variabilità morfologica tra le diverse forme. L'apparato radicale è costituito in media da 3-5 radici seminali; presenta culmo grosso e vuoto. Le foglie sono larghe e più ricche di stomi rispetto al frumento. Le spighe, a volte con 30 e più spighette, sono di notevoli dimensioni e producono da 60 a 150 cariossidi (peso 1.000 cariossidi da 40 a 50 grammi). Rispetto a frumento e segale, il triticale ha uno sviluppo più lento. Pur presentando notevoli variazioni tra le diverse cultivar, presenta una relativamente bassa capacità di accestimento.


Esigenze ambientali

Le condizioni climatiche più favorevoli sembrano essere quelle caratterizzate da temperature piuttosto basse ed elevata altitudine. La resistenza al freddo varia in relazione alla varietà ed è inferiore a quella della segale.
Si adatta bene (come la segale) ai terreni sabbiosi e poco fertili; resiste bene alla salinità (meglio dell'orzo). Le esigenze idriche sono inferiori a quelle del frumento e ha una maggiore capacità di sfruttamento dell'acqua presente nel terreno. E’ sensibile all'allettamento.


Raccolta e utilizzazione

Le produzioni unitarie sono molto variabili, da 60 a 100 quintali ad ettaro, superiori a quelle del frumento.
La granella viene impiegata nell'alimentazione zootecnica e umana. Oltre che per la panificazione, la farina di triticale viene impiegata nella fabbricazione di biscotti non lievitati, pancake e per la produzione di malto e birra.

Nel settore zootecnico il triticale può essere utilizzato a maturazione cerosa al posto del mais, nel pascolamento in terreni poveri (presenta buon ricaccio dopo lo sfalcio) e come granella per ovini, suini e volatili.
La paglia è più povera di silice rispetto a quella del frumento e ciò la rende più appetibile per gli animali.

 

Concimazione del Triticale:

Il triticale, per ogni 100 kg di granella, richiede: Azoto: 3 kg, Fosforo 1,5 kg, Potassio 2,5 kg.

Fosforo e Potassio spesso sono presenti in quantità sufficienti o quasi; basta perciò integrare la dotazione del terreno, se insufficiente, con concima­zioni presemina. Indispensabile intervenire con apporti di Azoto per integrare le disponibilità naturali adeguandole al fabbisogno col­turale in ogni fase dello sviluppo.

In pre-semina ed in copertura, intervenire al suolo con i concimi organici ed organo-minerali a base di AGROGEL®, gelatina idrolizzata per uso agricolo, ad alto contenuto di azoto e carbonio organici. L’azoto non è soggetto a perdite per lisciviazione e volatilizzazione, per cui questi concimi rispettano l’ambiente e riducono gli sprechi economici. La complessazione degli altri meso e microelementi alla matrice proteica consente una cessione progressiva e modulata, completamente naturale, che prolunga la disponibilità per le piante anche di fosforo, potassio, ferro, zolfo, limitando i fenomeni di immobilizzazione nel suolo. Con soli due interventi, viene soddisfatto tutto il fabbisogno nutrizionale della coltura, aumenta la resa produttiva e la qualità della granella.


Per via fogliare, intervenire con i concimi a base di GELAMIN®, gelatina idrolizzata fluida per uso agricolo, ottenuta con un processo esclusivo, l’idrolisi enzimatica, che consente di avere un alto contenuto di azoto organico e di amminoacidi in forma levogira. Questi concimi vengono rapidamente assorbiti per via fogliare e svolgono una doppia funzione, nutritiva e biostimolante, favorendo un ottimale sviluppo vegetativo, un’azione anti-stress e aumentando la qualità finale della granella, in termini di contenuto proteico e peso specifico. La stabilità della matrice, la bassa salinità e il pH consentono la miscibilità con altri prodotti, anche fitofarmaci, per cui l’applicazione può essere effettuata in occasione dei diserbi o dei trattamenti fungicidi e insetticidi.