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Buono a sapersi! Concimazione fogliare: cos'è e come praticarla

27/10/2022

Un mezzo utile per supportare le nostre colture

1. Cosa significa il termine concimazione?

Per concimazione si intende l’apporto di elementi nutritivi (organici o/e inorganici) direttamente utilizzabili dalla pianta e che contribuiscono al suo sviluppo vegeto-produttivo. Tale apporto nutrizionale può essere fornito alla pianta tramite le seguenti tecniche:

  • della concimazione fogliare;
  • della concimazione in fertirrigazione;
  • della concimazione solida al suolo, che può essere di fondo oppure localizzata.

Quindi per concime o fertilizzante si intende un materiale che può essere in forma liquida o solida e che contiene almeno uno degli elementi nutritivi principali, in quantità conosciuta e in forma disponibile ed assimilabile, per favorire l’accrescimento vegetativo e l’aumento delle rese delle piante coltivate. Il tutto per scopo agricolo e ornamentale. Infatti, come affermato da Loomis et al. le rese delle colture aumentano linearmente con la quantità di fertilizzanti che assorbono (Loomis e Connor 1992). Per maggior approfondimenti visita la nostra sezione (fertilizzanti).

2. Che cos’è la concimazione fogliare?

Le foglie e le altre parti verdi delle piante, oltre alle radici, consentono l’assorbimento degli elementi nutritivi. E’ dunque possibile apportare questi elementi mediante la tecnica della concimazione fogliare che spesso può essere associata ai trattamenti fogliari fitosanitari. Quindi la concimazione fogliare consiste nell’irrorare una soluzione che contiene acqua e nutrienti sull’apparato aereo anziché sull’apparato radicale.

I concimi fogliari comprendono la presenza dei cosiddetti elementi essenziali. Un elemento essenziale è definito come un elemento con componenti intrinseche della struttura o del metabolismo della pianta o la cui assenza causa gravi anomalie nella crescita, sviluppo e riproduzione. Tra gli elementi essenziali si distinguono: macroelementi (N, P, K), mesoelementi (Ca, Mg, S), microelementi (Fe, Zn, Mo, B, Cu, ecc.) e molecole organiche bioattive (amminoacidi, triacontanolo, acido folico, glicinbetaina, polisaccaridi ed altri estratti vegetali, ecc.).


concimazione fogliare con ottimizzatore

3. Perché è necessario adottare la tecnica della concimazione fogliare?

La maggior parte delle fisiopatie causate da carenze nutrizionali e dagli stress abiotici e fisiologici possono essere combattute con la tecnica della concimazione fogliare (su foglie e su legno). Le condizioni che giustificano l’adozione della tecnica della concimazione fogliare sono riconducibili a:

  • suoli alcalini (valori di pH elevato) in cui la disponibilità di alcuni nutrienti risulta spesso limitata, per esempio ferro e manganese;
  • suoli acidi (valori di pH basso) che determinano una carenza di alcuni elementi, per esempio il molibdeno o lo zinco;
  • suoli che contengono molta argilla o carbonati che tendono a bloccare gli elementi nutritivi e renderli meno disponibili alla pianta;
  • antagonismo tra gli elementi nutritivi, in quanto l’eccesso di un elemento blocca la disponibilità dell’elemento antagonista (per esempio K/Ca, K/Mg, NH4/Ca, ecc.). In aggiunta, alcuni elementi forniti per via fogliare stimolano un maggior assorbimento di altri, o degli stessi anche per via radicale, come nel caso del K;
  • periodi di siccità durante i quali gli elementi nutritivi presenti nel suolo trovano difficoltà ad essere veicolati verso le radici e all’interno della pianta e ad essere trasportati verso le foglie;
  • presenza di apparati radicali danneggiati o di limitato sviluppo a seguito di attacchi parassitari (nematodi) o di condizioni asfittiche per eccesso di acqua o per elevata compattezza del suolo o per condizioni di eccesso di salinità nel suolo;
  • presenza di apparati fogliari danneggiati da grandinate o da altre cause;
  • possibilità di fare applicazioni puntuali in determinate fasi fenologiche della pianta (per esempio quelle che precedono e seguono la fioritura) in cui si ha una maggiore richiesta di un elemento nutritivo che le radici in quel momento, non riescono a soddisfare, come accade ad esempio per Boro e Calcio;
  • tempo di assorbimento del concime fogliare molto minore rispetto ad un concime applicato per via radicale, con un effetto quasi immediato per la pianta;
  • in alcune fasi fenologiche, come ad esempio in post-raccolta, la concimazione fogliare rappresenta una soluzione efficace per favorire l’assorbimento e l’accumulo di elementi nutritivi negli organi di riserva. Ad esempio, la concimazione fogliare di agrumi, viti e altre arboree subito dopo la raccolta (con la presenza di foglie in grado di assorbire ancora in maniera efficace) favorisce l’ accumulo di riserve che consente alla pianta una buona partenza nella stagione successiva.
  • stress ambientali e fisiologici, ad esempio sbalzi di temperatura, ritorni di freddo, siccità, elevate temperature e squilibri ormonali nella pianta agiscono negativamente sulle sue principali fasi fenologiche. Perciò, l’impiego di biostimolanti naturali nella concimazione fogliare stimola ed attiva i meccanismi di risposta della pianta a produrre difese endogene che le permettono di superare le situazioni di stress.
  • migliorare la qualità delle produzioni agricole (colore, grado zuccherino, shelf-life, calibro, peso specifico, contento di proteine e di antiossidanti, ecc.).

Malgrado la sua efficacia dimostrata scientificamente, che è molto elevata rispetto alla concimazione radicale, la concimazione fogliare viene considerata come un complemento, un mezzo di soccorso, che consente di intervenire in determinate condizioni nella nutrizione della pianta, ma con quantità ridotte rispetto ad altre tecniche di fertilizzazione (fertirrigazione, di base e localizzata).

4. Quali sono i benefici ottenibili dalla concimazione fogliare?

Le applicazioni fogliari costituiscono ancora oggi il mezzo più efficace per risolvere in tempi rapidi problemi legati a stress (chimico, fisiologico ed ambientale) e carenze nutrizionali. Tra i benefici ottenibili dalla concimazione fogliare si possono citare:

  • aumento dell’assorbimento e della traslocazione degli elementi nutritivi (ad esempio, il trasporto del calcio dalle radici al frutto è molto difficile rispetto al trasporto per via fogliare);
  • riduzione del tempo di assorbimento da parte della pianta, che potrebbe essere importante durante una fase di accrescimento rapido;
  • riduzione del dosaggio di ciascun elemento nutritivo applicato, in virtù di efficacia e rapidità di assorbimento molto più elevate;
  • rapida disponibilità degli elementi nutrivi alle piante, in quanto i suoli calcarei ed alcalini rendono insolubili alcuni elementi nutritivi e di conseguenza poco disponibili alla pianta (ad esempio, ferro, manganese, rame);
  • maggiore efficienza nutrizionale a parità dei dosaggi distribuiti;
  • riduzione sulla pianta di fisiopatie dedotte da carenze nutrizionali (ingiallimento fogliare), da stress chimico (uso dei prodotti fitosanitari) e da avversità’ ambientali (temperature elevate, siccità, vento, ecc.), con il conseguente aumento della resa finale e della qualità di frutti, ortaggi e semi;
  • sviluppo di un apparato radicale più fascicolato e più profondo rispetto alle piante non trattate. Questo maggior sviluppo a sua volta permette l’esplorazione di un maggiore volume di suolo, e quindi anche un maggiore assorbimento dell’acqua e dei nutrienti provenienti dal suolo stesso.

5. Come avviene l’assorbimento fogliare degli elementi nutritivi?

Come si evince dalla figura 2, l’assorbimento fogliare di qualsiasi elemento nutritivo richiede prima di tutto che esso superi la cuticola e poi l’epidermide superiore e lo strato di tessuto a palizzata presenti sulla pagina superiore della foglia, oppure attraverso i tricomi e gli stomi presenti sulla pagina inferiore della foglia. Una volta penetrato avverrà la sua traslocazione, attraverso il floema, in vari organi della pianta.


struttura della foglia


Occorre ricordare che la superficie dei tessuti fogliari è ricoperta dalla cuticola(a). Quest’ultima, se da un lato è utile perché limita le perdite di acqua per traspirazione, dall’altro ostacola il cammino dei nutrienti verso la membrana assorbente delle cellule sottostanti. Inoltre, gli stomi(b) rappresentano un’altra via di ingresso degli elementi nutritivi nella foglia, però l’architettura della rima stomatica è molto selettiva ed impedisce fortemente la penetrazione dei liquidi. Dunque, per aumentare l’efficacia delle applicazioni è indispensabile utilizzare concimi fogliari di alta qualità, caratterizzati dalla presenza di molecole aventi un peso molecolare basso, e preparare soluzioni ben diluite.


Un altro aspetto da ricordare è che a livello della superficie fogliare i nutrienti somministrati per mezzo dei trattamenti fogliari devono essere assorbiti in tempi relativamente brevi, in quanto con un’elevata esposizione solare la soluzione può evaporare rapidamente, oppure un’eventuale pioggia dopo la concimazione fogliare può dilavare la soluzione nutritiva vanificando l’efficacia dell’applicazione. Per le suddette ragioni si consiglia sempre di abbinare ai trattamenti fogliari co-formulanti a base di amminoacidi di origine naturale che hanno un’azione:

  • bagnante e adesivante, bagnando maggiormente la superficie fogliare e formando una sottile pellicola che copre tutta la foglia, evitando il dilavamento e/o l’evaporazione;
  • complessante verso i nutrienti e/o principio attivo presenti nella soluzione;
  • veicolante dei nutrienti verso i siti di utilizzo (gemme, frutti, radici, ecc.).

(a) La cuticola è un sottile strato di materiale ceroso insolubile in acqua che ricopre la superficie della parte aerea di foglie e frutti. Lo spessore della cuticola varia moltissimo da specie a specie.
(b) gli stomi sono formati da una copia di cellule reniformi chiamate cellule di guardia, essi sono connesse all'epidermide e sono presenti nelle foglie, fiori, e fusti. Gli stomi hanno la funzione di favorire l'entrata di anidride carbonica nella pianta, che verrà utilizzata per la fotosintesi, e la fuoriuscita di ossigeno e vapore acqueo.

6. Quanto è efficiente la concimazione fogliare?

Come abbiamo descritto nei paragrafi precedenti, la concimazione fogliare è molto efficiente rispetto ad altre tecniche di fertilizzazione, però l’efficienza dipende da tanti aspetti, che vanno tenuti in considerazione, tra i quali:

  • le condizioni dell’ambiente: le concimazioni fogliari vanno eseguite nelle ore fresche della giornata (mattina presto oppure dopo il tramonto), perché l’umidità relativa dell’ambiente è maggiore e di conseguenza si favorisce un maggior assorbimento degli elementi nutritivi. Inoltre, l’evapotraspirazione della foglia è ridotta e le cellule vegetali sono più turgide ed in questo caso si evita anche l’accumulo sulla superficie fogliare dei sali che possono causare bruciature. Da rilevare, inoltre, che l’assorbimento fogliare dipende anche dalla temperatura (che non deve superare i 20 ̊C), dal vento (che deve essere inferiore a 8 km/h), dalla luminosità e dalla pioggia. In questo ultimo caso è necessario prestare attenzione alla pioggia dopo la concimazione fogliare, in quanto essa causa il dilavamento degli elementi nutritivi presenti sulla superficie delle foglie. Per questo, risulta opportuna l’aggiunta di un co-formulante che favorisce un maggiore assorbimento fogliare anche in caso di una successiva pioggia di medio-bassa intensità. In caso di pioggia di elevata intensità, è opportuno ripetere la concimazione fogliare;
  • la concentrazione della soluzione finale: concentrazioni elevate degli elementi nutritivi causano una fitotossicità sull’apparato fogliare (foglie e gemme) e sugli organi riproduttivi (fiori). Ciò si traduce in una riduzione del potenziale vegeto-produttivo della pianta. Per questa ragione, nelle concimazioni fogliari vanno usate soluzioni nutritive molto diluite e con concentrazioni basse;
  • la mobilità degli elementi nutritivi: da sottolineare che un elemento nutritivo una volta penetrato nella foglia può avere una mobilita buona o scarsa: N, P, K, S sono molto mobili, viceversa, Zn, Fe, Mn, Cu e Mo sono poco mobili. Inoltre, da ricordare che i cationi con una carica positiva (ad esempio K+) sono più mobili rispetto a quelli con più cariche (ad esempio Ca++). Perciò, l’integrazione di biostimolanti a base di amminoacidi liberi ai trattamenti fogliari favorisce un rapido assorbimento e la traslocazione degli elementi nutrivi all’interno della pianta, in quanto gli amminoacidi fungono da agenti complessanti e veicolanti.
  • il pH della soluzione: per garantire la disponibilità degli elementi nutritivi e quindi l’efficienza della concimazione fogliare, l’acqua impiegata nella preparazione della soluzione deve avere un pH compreso tra 4.5 e 6. Perciò, prima che un fertilizzante fogliare, oppure un biostimolante, sia disciolto in acqua, quest’ultima va acidificata con un prodotto specifico. Per questo motivo, inoltre, risultano più efficaci e pratici i concimi fogliari con pH sub-acido;
  • lo stato vegetativo della pianta: le foglie giovani sono più attive ed assorbono di più rispetto a quelle vecchie. Inoltre, se la pianta è carente di un elemento nutritivo l’assorbimento è maggiore rispetto alla pianta non carente. Lo stesso discorso vale anche quando la pianta è infetta da un patogeno e/o da un parassita. Inoltre, l’assorbimento fogliare dipende anche dalla fase fenologica della pianta: durante la formazione e sviluppo dei frutti, il processo di moltiplicazione e distensione cellulare è molto attivo e di conseguenza l’assorbimento fogliare è maggiore rispetto alla fioritura.

7. Come effettuare una concimazione fogliare? E come scegliere il prodotto adatto?

Per effettuare la concimazione fogliare si utilizzano prodotti specifici, che possono essere un fertilizzante e/o un biostimolante, generalmente presenti in forma liquida oppure microcristallina idrosolubile. Una delle regole di base per selezionare un buon fertilizzante e/o biostimolante è quella di analizzarne l’etichetta, in quanto in essa sono riportati informazioni importantissime, tra le quali:

  • le materie prime e il processo industriale utilizzati per la produzione del prodotto;
  • il contenuto degli elementi nutritivi e delle molecole organiche e la loro solubilità in acqua, espressa in percentuale, indice di una buona disponibilità per le piante;
  • il valore della salinità e del pH, che devono essere bassi, per non causare fitotossicità, reazione di incompatibilità e precipitazione degli elementi presenti nella soluzione;
  • l’assenza di biureto e la bassa presenza di cloro e sodio;
  • una buona compatibilità con i prodotti commercializzati sul mercato (PPPs, PGRs, commodities.), che consente di utilizzare contemporaneamente più prodotti e di conseguenza di ridurre il costo unitario del trattamento fogliare.

Da ricordare, inoltre, che la scelta accurata di un prodotto dipende anche dall’obiettivo agronomico, dalla fase fenologica della pianta, dalla comparsa sull’apparato fogliare di fisiopatie nutrizionali e/o di danni climatici.

8. La soluzione ILSA per la concimazione fogliare

In merito a quanto descritto nei precedenti paragrafi, ILSA consiglia una gamma di concimi e di biostimolanti (PBs) da impiegare durante i trattamenti fogliari al fine di garantire una nutrizione ottimale delle piante e una resa eccellente. Tutti i prodotti ILSA sono ottenuti da processi industriali innovativi ad altissima sostenibilità, come l’idrolisi enzimatica (FCEH®) e l’estrazione supercritica (SFE®).


       8.1 Concimi fogliari ILSA

I concimi fogliari di ILSA sono riportati nella linea “ILSATOP” del catalogo Nutrizione. Questa linea contiene una gamma di prodotti liquidi e idrosolubili, di cui molti ammessi in biologico, che apportano sia azoto fogliare in forma a base di amminoacidi sia altri elementi nutritivi con il vantaggio di:

  • avere prodotti con bassissima salinità ed elevata efficienza (maggior assorbimento fogliare in tempi rapidi) a parità dei dosaggi distribuiti;
  • favorire l’accrescimento vegeto-produttivo delle piante;
  • incrementare la tolleranza delle piante a superare gli stress ambientali;
  • promuovere la precocità e l’uniformità di maturazione;
  • migliorare le caratteristiche qualitative delle produzioni agricole;
  • prevenire e risolvere le carenze nutrizionali favorendo un rapido rinverdimento delle piante.

Perciò, impiegando ad esempio i concimi organici fogliari Etixamin oppure Etixamin DF si favorisce un maggior sviluppo vegeto-produttivo delle piante, anche in condizioni climatiche avverse, in quanto sono caratterizzati da un contenuto elevato in azoto organico (14-16%) e in amminoacidi totali (>90%).

Etixamin Bio-K è un concime organico fogliare che contiene un elevato contenuto in potassio (18%) e amminoacidi (>50%) ed è stato studiato dal dipartimento di R&D di ILSA per migliorare le caratteristiche qualitative delle produzioni orto-frutticole (zuccheri, sapore, aroma, colore della buccia) anche in condizioni di stress ambientale.

Ilsamin Boro, Ilsamin MMZ, Ilsamin Multi, Ilsamin Calcio e Ilsamin S sono fertilizzanti fogliari a base di microelementi (B, Mn, Zn, Fe) e mesoelementi (Mg, Ca, S), complessati da amminoacidi (in forma libera e di oligo-peptidi) che favoriscono l’assorbimento e la traslocazione del singolo elemento nei siti di utilizzo, evitando perdite ed aumentando l’efficacia del trattamento fogliare. I principali benefici ottenibili dal loro impiego sono: a) rapido rinverdimento fogliare; b) sviluppo del tubetto pollinico con conseguente maggior allegagione dei frutticini; c) ispessimento dei tessuti in corso di formazione (stelo e frutti); d) sintesi degli amminoacidi solforati (ad esempio, cisteina e metionina) con miglioramento delle caratteristiche qualitative di frutta e ortaggi. Si tratta quindi di concimi fogliari adatti ad un ampio spettro di colture: vite, agrumi, cereali, pomodoro e altre coltivazioni estensive, arboree e orticole.

In aggiunta, la linea “ILSATOP” contiene concimi fogliari anche per l’agricoltura convenzionale, tra i quali:

  • Cerealmax, Ilsacrop, a base di azoto organico e urea tecnica fogliare complessati da amminoacidi con l’obiettivo di favorire la crescita vegetativa nelle fasi iniziali delle piante, l’ispessimento di steli e fusti e l’aumento del contenuto proteico. Risultano quindi efficienti come concimi fogliari per cereali e, nelle prima fasi vegetative, per olivo, agrumi, pomodoro e altre colture arboree ed erbacee. Inoltre, Cerealmax e Ilsacrop non causano fitotossicità sull’apparato fogliare;
  • Class Fe G-Form, Ilsamin CaMg sono concimi fogliari che contengono azoto, microelementi (Fe), mesoelementi (Ca e Mg) complessati da amminoacidi per prevenire e risolvere carenze e fisiopatie nutrizionali, favorire la fotosintesi clorofilliana e la sintesi dei glucidi e supportare il processo di sviluppo e maturazione dei frutti.

Durante la preparazione delle soluzioni fogliari, ILSA suggerisce di controllare il pH dell’acqua e nel caso in cui esso sia elevato si consiglia di acidificarla utilizzando IlsaH+. L’acidificante contiene azoto e fosforo ed ha un’azione tensioattiva e stabilizzante garantendo: a) acidificazione dell’acqua con un indicatore di viraggio che colora l’acqua a seconda del pH raggiunto; b) maggior bagnabilità della foglia assicurando la penetrazione delle sostanze presenti nella soluzione; c) azione nutrizionale per la presenza di macroelementi (N, P).

       8.2 Biostimolanti (PBs) ILSA

I biostimolanti fogliari di ILSA sono riportati nel catalogo Biostimolazione e sono posizionati tecnicamente in funzione della fase fenologica della pianta e del target agronomico. In questo paragrafo riportiamo alcuni dei biostimolanti ammessi in biologico e rimandiamo il lettore a consultare il nostro catalogo per scoprire una gamma vasta di prodotti ad azione specifica sulla pianta.


I processi utilizzati per la produzione dei biostimolanti di ILSA sono l’idrolisi enzimatica (FCEH®) e l’estrazione supercritica (SFE®), caratterizzati da un’altissima sostenibilità ambientale che consentono di ottenere prodotti liquidi, caratterizzati da bassissima salinità e dalla presenza di amminoacidi liberi (di origine vegetale e animale), triacontanolo naturale, microrganismi ed estratti vegetali, che consentono a loro volta di ottenere i seguenti benefici:

  • favorire l’assorbimento degli elementi nutritivi e dei principi attivi presenti nella soluzione;
  • favorire la fotosintesi clorofilliana e la crescita vegetativa (fogliare e radicale);
  • stimolare la moltiplicazione e distensione cellulare (maggior sviluppo dei grappoli fiorali e dei frutti);
  • indurre la fioritura nelle colture orticole e stimolare la differenziazione delle gemme a fiore per le colture frutticole;
  • supportare la pianta durante le situazioni di stress ambientale, fisiologico e chimico (causato dai prodotti fitosanitari);
  • aumentare la shelf-life dei frutti ed ortaggi.

L’impiego ad esempio del coformulante ILSA “Splinter New” a base di amminoacidi, durante i trattamenti fogliari fitosanitari (erbicidi, insetticidi, ecc.) favorisce una maggiore bagnabilità della superficie fogliare e penetrazione dei principi attivi nella foglia, nonché, aiuta la pianta a superare la fase di stress chimico riducendo l’ingiallimento fogliare.

IlsaLeva è un biostimolante a base di triacontanolo naturale, amminoacidi, acido gamma amminobutirrico ed estratti vegetali. L’utilizzo del prodotto attiva la fotosintesi clorofilliana, favorisce lo sviluppo vegetativo delle piante anche in condizioni di stress ambientale, consentendo di ottenere piante vigorose, sane e di colore verde intenso.

Ilsastim+, Ilsa Orgamit-R sono stati studiati dal dipartimento di R&D ILSA, per favorire l’acclimatamento delle neo-plantule al nuovo substrato di crescita, ridurre la moria delle piante in post-trapianto, favorire la radicazione e l’assorbimento degli elementi nutritivi anche in condizioni di asfissia radicale e di suoli depauperati. L’applicazione congiunta dei due biostimolanti consente di apportare amminoacidi triacontanolo, polifenoli, microrganismi (Trichoderma, Micorrize e batteri della rizosfera), composti solforati e altri estratti vegetali.

IlsaVegetus, IlsaC-onIlsaDurada sono biostimolanti fogliari a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae e triacontanolo naturale presente in diverse concentrazioni. I benefici deducibili dal loro impiego si distinguono in un: a) stimolo della fioritura e dell’allegagione; b) aumento del calibro e della qualità di frutta e ortaggi; c) aumento della conservabilità dei frutti ed ortaggi durante la commercializzazione.

IlsaTermiko, Ilsamin N90 sono biostimolanti fogliari adatti per contrastare gli stress abiotici e fisiologici della pianta, in quanto contengono una elevata percentuale di amminoacidi liberi levogiri che attivano i meccanismi di difesa della pianta e consentono un rapido recupero vegetativo delle piante a fronte dei danni causati da avversità climatiche (grandine, sbalzi di temperatura e siccità). Dall’esperienza in campo si è rilevato che l’associazione tra IlsaC-on con uno dei due biostimolanti favorisce l’emissione e lo sviluppo di nuove gemme vegetative in presenza di danni climatici (grandine).

IlsaFitocell è un biostimolante fogliare a base di idrolizzato proteico di erba medica che, oltre alla presenza di triacontanolo naturale, polifenoli, vitamine e altri estratti vegetali, contiene un alto contenuto in amminoacidi in forma libera e di oligo-peptidi. La sua applicazione in specifiche fasi del ciclo fenologico consente un maggiore sviluppo del rachide o, in generale, del grappolo fiorale, un aumento del calibro dei frutti e, non ultima, una più rapida rigenerazione dei tessuti vegetali in seguito a gelate o altri eventi atmosferici estremi.

9. Conclusioni

La presente guida illustra l’importanza e i benefici derivanti dall’adozione della concimazione fogliare nel prevenire e risolvere l’insorgenza delle principali fisiopatie nutrizionali, nel supportare le piante coltivate a superare sia gli improvvisi stress abiotici determinati dai cambiamenti climatici sia gli stress chimici causati dall’impiego dei fitosanitari (PPPs). Nel suddetto vademecum, inoltre, abbiamo descritto alcuni dei concimi e biostimolanti ILSA più appropriati per i trattamenti fogliari e per l’ottenimento di piante sane e vigorose ed all’incremento della quantità e della qualità delle produzioni agricole.

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