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Come scegliere il miglior concime azotato? Quanto vale un'unità di azoto?

A parità di unità di azoto, la gelatina per uso agricolo consente una riduzione del dosaggio del 30% rispetto agli altri concimi organici e fino al 40% rispetto ai concimi minerali.

14/03/2024

Prima di acquistare un concime azotato bisogna considerare tanti fattori che influenzano la sua efficienza di rilascio per la pianta. Limitarsi solo al prezzo e al titolo (contenuto espresso in kg di azoto rispetto a 100 kg di prodotto) può essere pericoloso, in quanto si rischia di lasciare la propria coltura in situazioni di carenza, più o meno prolungata. Inoltre, anche semplici caratteristiche del concime, come percentuale di umidità, pH e salinità possono influire notevolmente sul reale valore del prodotto che, di conseguenza, può non corrispondere al corretto livello di prezzo.

Fertilizzanti, concimi o ammendanti?

Sul mercato esistono tantissimi concimi minerali, organici e organo-minerali che, in quanto “concimi”, si differenziano anzitutto dagli “ammendanti”, cioè prodotti organici a basso contenuto di azoto e altri elementi nutritivi, che vengono aggiunti al terreno per “conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche o chimiche o l'attività biologica” (D.Lgs. 75/2010). Pur rientrando nella stessa macro-categoria dei “fertilizzanti”, i concimi sono invece “prodotti la cui funzione principale è fornire elementi nutritivi alle piante” (D.Lgs. 75/2010) per cui è su questi che va valutata l’efficienza di assorbimento da parte delle colture.


La gelatina per uso agricolo, che ILSA chiama Agrogel® e di cui è l’unica produttrice nel mondo, è una denominazione di legge (inserita nel 2007) che indica uno specifico concime di natura organica, differente dagli altri e che racchiude in sé tutti i vantaggi e benefici per l’utilizzatore finale.

Vediamo in breve rassegna quali sono i fattori principali da considerare.


Materia prima e forma azotata

I concimi minerali, sia in forma di sali semplici o composti, sono spesso soggetti a perdite, in virtù della loro alta solubilità. Non solo possono essere in parte persi come conseguenza di una pioggia o di un’irrigazione ma, in particolare alcune forme minerali, sono estremamente soggette a perdite per lisciviazione (in profondità nel suolo) e/o per volatilizzazione. I concimi organici si caratterizzano per una maggiore e graduale efficienza di rilascio dell’azoto ma, tra questi, fa la differenza l’origine della materia prima ovvero, composizione e livello di azoto.


La gelatina per uso agricolo viene ottenuta a partire da collagene e, nello specifico, da una specifica materia prima chiamata “wet blue”, esente da rischi sanitari secondo la normativa sanitaria europea. Ciò porta una serie di vantaggi rispetto agli altri concimi:

  • assenza di perdite di azoto per lisciviazione e volatilizzazione;
  • azoto tutto di origine proteica, in forma di poli-peptidi, che viene rilasciato in maniera graduale, in base alle richieste delle piante;
  • assenza assoluta, a partire dalla materia prima, di contaminanti come Salmonella, Escherichia coli, ecc. e di residui di antibiotici o sostanze ormonali;
  • alto titolo di azoto tutto organico, che arriva al 12,5%, grazie all’altissimo contenuto proteico del collagene.

I benefici per il produttore sono innumerevoli e vanno dalla riduzione degli interventi di concimazione in campo fino al dosaggio di azoto da applicare, rispetto ai concimi minerali e ai comuni concimi organici. Benefici che si traducono in un risparmio del costo per ettaro, se si considera il bilancio finale.

Qualità del carbonio organico, tutto estraibile

Come altri concimi organici, la gelatina per uso agricolo contiene carbonio organico. Un alto contenuto, che arriva al 40% e che corrisponde a un livello di sostanza organica del 70%, importantissimo per migliorare la fertilità e la struttura del suolo. Non dimentichiamo però che stiamo parlando di “concimi” e non di “ammendanti”, per cui l’obiettivo principale è quello di nutrire le piante. Entra in gioco quindi, la qualità del carbonio organico che, solo per la gelatina per uso agricolo, è possibile dichiarare “totalmente estraibile”.


Cosa significa?

Che il 100% del carbonio organico è realmente utilizzabile dalla microflora utile del suolo che, dopo il processo di mineralizzazione, consente il rilascio dell’azoto (legato inizialmente al carbonio) per le piante.


Perché è un vantaggio?

Perché gli altri concimi organici, per i quali questo valore non può essere calcolato e per i quali è mediamente intorno al 70%, non riescono a cedere tutto il contenuto di azoto alle piante durante il ciclo colturale, in quanto il 30% di esso rimane legato ad una frazione di carbonio “non estraibile”, che rimane nel suolo, apporta sì sostanza organica, ma non assolve pienamente alla funzione di “concime”.


Il segreto della gelatina per uso agricolo?

Il processo di idrolisi termo-barica (FCH®) con cui viene ottenuta, che consente di avere un prodotto altamente standardizzato, omogeneo e in cui è possibile dichiarare, in etichetta, un rapporto tra carbonio estraibile e carbonio totale maggiore del 95%.

I benefici di ciò possono essere così riassunti:

  • tutte le unità di azoto sono realmente messe a disposizione delle piante;
  • aumenta la fertilità microbiologica del suolo e, di conseguenza, la mineralizzazione anche di altre fonti azotate già presenti ma non disponibili, in forma ad esempio di residui colturali;
  • convenienza economica per il produttore che, quando acquista un concime, ha la sicurezza che tutto il titolo di azoto riportato in etichetta sia assorbito dalle piante.



Caratteristiche chimico-fisiche

Questi fattori vengono spesso trascurati quando si acquista un concime ma, in realtà, sono di fondamentale importanza. In primis l’umidità, che corrisponde al contenuto di acqua espresso in kg su 100 kg di prodotto. La gelatina per uso agricolo è un prodotto molto asciutto, in quanto ha un contenuto di umidità mediamente del 6%, che corrisponde a 6 kg di acqua per quintale e quindi, a 60 kg per tonnellata.

Altri concimi organici hanno percentuali di umidità che generalmente superano il 10% e che possono arrivare al 15% o anche al 20%.
Che significa? Che acquistando una tonnellata di prodotto, si acquistano dai 150 ai 200 kg di acqua e, se i quantitativi di concime aumentano, il contenuto di acqua sale in maniera spaventosa.


Dato che il produttore acquista l’acqua per irrigare, fertirrigare, fare i trattamenti fogliari, un concime estremamente stabile e concentrato come la gelatina per uso agricolo gli permette di:

  • non acquistare altra acqua (non utilizzabile) attraverso il concime, spesa assolutamente ingiustificata;
  • facilità di stoccaggio e conservazione, con zero problemi di odori sgradevoli;
  • altissima capacità di ritenzione idrica, cioè capacità di assorbire acqua, che significa rapido scioglimento del prodotto una volta applicato al suolo, già con bassi livelli di umidità.


Oltre all’umidità, anche il pH e la salinità sono fattori da non sottovalutare. La gelatina per uso agricolo ha un pH sub-acido, pari a 5,5 e ideale per l’assorbimento di macro, meso e microelementi, in particolare ferro, magnesio, fosforo, spesso “bloccati” nel terreno a causa di pH alcalini, come la maggior parte dei suoli italiani. Anche la salinità non è da meno e spesso è la causa di crescita stentata da parte di radici e piante. La gelatina per uso agricolo ha una conducibilità di 0,9 dS/m, quindi estremamente bassa rispetto sia a molti concimi minerali che a tantissimi concimi organici, in particolare quelli derivanti da deiezioni animali. Si evita così, di innalzare la salinità del suolo agricolo, fattore su cui la ricerca scientifica sta ponendo sempre più attenzione, in virtù dell’utilizzo spropositato di concimi molto salini, condizioni climatiche siccitose e conseguente innalzamento vorticoso del tasso di salinità.

Il carattere naturale ed ecosostenibile

Tutti i vantaggi e benefici visti finora acquistano un “valore” ancora più alto se pensiamo che la gelatina per uso agricolo è un concime assolutamente di origine naturale e ad altissima sostenibilità. Ottenuto da una materia prima “di recupero”, il collagene, viene trasformata attraverso un processo produttivo (FCH®) che impatta pochissimo sull’ambiente rispetto a moltissimi altri, sia a livello di emissioni di CO2, sia in termini di perdite di azoto (in atmosfera o nelle falde acquifere).


Per questo, la gelatina per uso agricolo è impiegabile in agricoltura biologica ed è qui che fa ancora di più la differenza. Prodotti come Fertil 12,5, Fertil 10, Professional N, Fertorganico ma anche tutti gli organo-minerali sempre a base di Agrogel® e inseriti nella gamma Bioilsa (Progress Micro, Granosano Evo, Bioilsa Vite, Elenne Micro Bio, Biofrutteto KS, 777 Export, Bioilsa Eco) consentono, grazie alla loro altissima efficienza, di avere rese e qualità assolutamente comparabili con l’agricoltura convenzionale, tant’è che spesso questi prodotti sono impiegati proprio in convenzionale.

Prezzo, valore o costo d’uso?

Il valore di un concime e di una unità di azoto deve quindi considerare tutti questi fattori che, se ben analizzati, si traducono in vantaggi per tutti e in particolare:

  • per il produttore, che aumenta la resa in maniera ecosostenibile e vede aumentare l’efficienza della sua fertilizzazione, riducendo gli sprechi (economici e ambientali) e quindi il costo d’uso;
  • per il consumatore, che può contare su prodotti sani, ottenuti attraverso l’impiego di concimi naturali e che non impattano sull’ambiente.

Per ulteriori informazioni, consulta e registrati al sito ILSA.