Redazionali

L'inconfondibile gusto del chicco d'uva

21/10/2015


E’ certo che la vite selvatica fosse diffusa nel Mediterraneo già prima della comparsa dell'uomo sulla terra e la sua coltivazione per produrre uva da tavola e per la vinificazione, ha avuto inizio circa 7000 anni fa, all'apparire della civiltà. L’uva che oggi gustiamo è il risultato di un lavoro dell’uomo fatto di incroci e miglioramenti, selezioni e studi di soluzioni agronomiche (tecniche di allevamento, di irrigazione, di difesa, di nutrizione e di biostimolazione) sempre più efficienti. Oggi un grande aiuto ad ogni viticoltore viene dal lavoro di ricerca e di messa a punto di soluzioni tecniche realizzato da ILSA.

 

Soluzioni specifiche di nutrizione al suolo (Elenne Micro Olivo, Ennekappa e Progress Micro) nei quali la formulazione con gelatina idrolizzata degli elementi nutritivi risponde alle esigenze della vite nei diversi terreni, per dare alle piante una migliore nutrizione per un tempo più lungo.

 

 

 

La soluzione ILSA per la viticoltura si completa con i nutrienti fogliari della linea Ilsatop in grado di mettere disposizione delle piante tutti i microelementi che possono essere utili lungo la stagione vegetativa, dagli inizi fino alla maturazione, oltre ai biostimolanti specifici (IlsaC-on, IlsaVis+, Glucos K) in grado di aiutare le piante a superare tutte le fasi critiche della maturazione. Tanti viticoltori in Italia e non solo, riconoscono che ogni acino d’uva, aiutato dall’ambiente, dal sole, dall’abilità del coltivatore ma anche dalle soluzioni nutritive e biostimolanti ILSA, acquista pienezza di sapore e di gusto. Il gusto deriva dall’equilibrio tra gli zuccheri e gli acidi presenti nel suo interno.



Durante lo sviluppo, l’acino accumula progressivamente gli acidi, alcuni dei quali al momento della maturazione si trasformano in una miscela di glucosio e fruttosio. L’abbondanza e l’equilibrio tra queste sostanze danno la sensazione finale di dolcezza e pienezza di gusto. Inoltre nella buccia degli acini verdi è facile sentire un senso di astringenza per la presenza di sostanze che danno la sensazione di “legare” le proteine salivari.


Durante la maturazione
queste sostanze vengono progressivamente trasformate in zuccheri e la sensazione di tannicità diminuisce fino quasi a scomparire. La consistenza elastica dell’uva influenza il piacere provocato dalla polpa sotto i denti, che può risultare più o meno croccante e succosa. Tutto questo dipende dalle trasformazioni, durante la maturazione, di ciò che avviene nelle pareti cellulari della polpa: in seguito ad attività enzimatiche diverse, degradano con maggiore o minore intensità le pareti stesse rendendole più o meno rigide e fragili, e quindi più o meno croccanti e succose.

 



L’uva è un alimento nutraceutico (da “nutrizione” e “farmaceutica”) perché particolarmente ricco in composti la cui assunzione produce un effetto terapeutico, in aggiunta al valore nutrizionale. Molti studi hanno evidenziato come ogni acino sia ricco di componenti che fanno bene alla salute: una piccola farmacia a cui possiamo attingere per gran parte dell’anno.